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TORNA IL LIBRO 'AGRICOLTURA E TERRITORIO'

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La presentazione di questo libro mi ha riportato alla mente la bella lettera che il mio fraterno amico, Nicola Picchione, mi ha inviato dopo la lettura del testo che gli avevo trasmesso in pdf, ancor prima della sua pubblicazione. Conoscendolo come uomo di grande cultura ero molto interessato al suo giudizio. La sua grande attualità mi ha spinto a riproporla   Caro Pasquale, ti ringrazio per aver voluto generosamente mettere nel tuo blog le mie poche e superficiali considerazioni sul primo Maggio. Per il tuo libro, ne ho letto una buona parte. Tratti una materia sulla quale non ho competenze ma ne condivido appieno le idee ispiratrici. Mi piace questo tuo parlare dell’agricoltura e in particolare di quella del Molise con la voglia di preservarne quelle qualità che il vento che spira da tempo tende a porre in secondo piano. Viviamo nei tempi della quantità che sovrasta la qualità. Si misura, si pesa, si calcola. Il metro quasi unico è la resa, in termini di danaro.

IL MIO DIRETTORE E MAESTRO DI CITTA' DEL VINO E TERRITORIO

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Carissimi Amici,  vorrei ancora ringraziare tutti Voi per avere fatto grande la festa dei due compleanni (i 30 anni di Barolo & Co. e i 70 del direttore) venerdì 8 giugno. Ho ricordato la data, come invito a segnarVi i prossimi appuntamenti nello stesso giorno del 2022 e del 2032, perché è un appuntamento rituale, nella stessa osteria di campagna e con lo stesso accompagnamento musicale, stessa cucina e vini e allegria. Non c'è stata occasione di parlare tutti assieme, anche perché il vecchio orso ha maggiore dimestichezza con lo scrivere. E' certo che il vecchio orso da quella serata ha ricevuto un grande stimolo a continuare il suo impegno nella rivista. Anche grazie alla magnifica idea di Angelo Castino di regalarmi l'Amburnia con i pensieri scritti a mano da ciascuno di Voi, posso essere certo del gradimento raccolto dal lavoro di tutti questi anni, un risultato mai scontato per un giornale. Del resto i tanti personaggi che

UN SALUTO AL PRIMO MAGGIO

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Firenze, 30 Aprile 2012 Caro Pasquale, ti ringrazio molto. Anche per aver riportato una mia frase (e una foto) sul tuo blog molto bello. Domani è il primo Maggio. Festa del lavoro. Siamo tornati al “pane e lavoro” delle lotte nel dopoguerra. Innanzitutto il lavoro manuale a torto deprezzato. Tempo fa dovevamo presentare al mio club fotografico immagini sul lavoro. Ne scelsi una che mostrava solo due mani che lavoravano un oggetto alla luce di una lampada. Volutamente, avevo escluso tutto il resto: solo le mani al lavoro. Avevo spiegato che l’evoluzione umana è iniziata grazie alla trasformazione delle zampe anteriori in braccia e mani. Solo dopo è venuto il cervello. Senza la funzione prensile delle mani che potrei fare? Che potrebbero fare il manovale, il contadino, il violinista, il pittore? Nel nostro cervello gran parte dell’area motoria deputata ai movimenti muscolari è riserbata alle mani. Non ho mai capito per quale ragione l’uomo tenda a non apprezzare ci